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VITAMINE

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Per vitamina s’intende una “sostanza organica, presente nell’alimento che risulta essenziale, in piccole dosi, per l’accrescimento, la salute e la sopravvivenza”. (Blood e Studdert)
Le vitamine possono essere divise in idrosolubili (si sciolgono in acqua) e liposolubili (si sciolgono nei grassi).
Sia un eccesso sia una carenza di vitamine può determinare degli stati patologici!
Solitamente negli animali esotici non si verificano eccessi di vitamine (soprattutto di quelle idrosolubili) a meno che non si intervenga con somministrazioni iatrogene.

 

Vitamine liposolubili

 

Vitamina A

È una molecola che si forma nei tessuti animali da sostanze d’origine vegetale (carotenoidi).
Le funzioni sono:

  • rigenerazione della porpora retinica (responsabile della visione notturna);
  • regolazione dello sviluppo osseo;
  • conservazione dei tessuti epiteliali (cute, mucose etc.);
  • mantenimento di una normale attività riproduttiva;
  • mantenimento di una corretta risposta immunitaria.

Una carenza può essere dovuta a:

    • dieta carente di alimenti verdi, con fieni di bassa qualità o a base esclusiva di cereali (solo il mais giallo contiene quantità apprezzabili di b - carotene);
    • patologie del fegato o dell’intestino (diminuiscono l’assorbimento del b - carotene);
    • aumento dei fabbisogni come ad esempio per alte temperature ambientali o nei cuccioli in rapido accrescimento.

La carenza può manifestarsi con cecità in ambienti poco illuminati, xeroftalmia (danni alla cornea), alterazioni del pelo (che si presenta ispido e arruffato), diminuzione della fertilità e possibili sintomi nervosi.
Un eccesso può portare a danni epatici soprattutto nei roditori (nel fegato viene immagazzinata la Vit.A).

Vitamina K

È una sostanza che rientra nei meccanismi di coagulazione del sangue.È prodotta dalla microflora cecale e si trova in molte erbe: la carenza è quindi molto rara.

Una deficienza può comunque essere dovuta a:

    • alterazioni a livello della cistifellea: essendo una vitamina liposolubile per essere assorbita ha bisogno dell’azione della bile;
    • avvelenamenti (molti ratticidi e alcune piante contengono cumarina o suoi derivati);
    • uso di coccidiostatici (frequente soprattutto nei conigli: molti mangimi contengono sostanze coccidiostatiche antagoniste della vitamina K).

La carenza può determinare difficoltà nella coagulazione del sangue, se la carenza è cospicua si possono avere emorragie interne o esterne.

 

Vitamina E

Questa vitamina agisce sinergicamente con il Selenio prevenendo i danni ossidativi dei tessuti dovuti sia al normale metabolismo delle cellule sia a diete molto ricche di acidi grassi polinsaturi e oli vegetali.
Si ritrova abbondante nei vegetali verdi e nei semi e quindi una carenza è più frequente negli animali carnivori (es. riccio pigmeo africano).

Una carenza può essere dovuta:

    • alimentazione povera di vitamina E,
    • malattia del fegato che possono alterare il metabolismo lipidico e quindi l’assorbimento della vitamina.

La carenza si evidenzia con una distrofia muscolare nutrizionale: l’animale non riesce a muoversi correttamente (es. nel coniglio torcicollo e paralisi degli arti posteriori).

 

Vitamina D

Sotto questo nome sono comprese diverse sostanze con azione simile:

  • la vit. D3 presente nei tessuti animali,
  • la vit. D2 presente nelle cellule vegetali (fieni ed erbe esposte al sole),
  • altre sostanze ad azione simile che si ritrovano nei pesci.

La vitamina D può essere sintetizzata a livello della cute sotto l’azione dei raggi UV o essere assorbita a livello intestinale: comunque per essere “attivata” deve subire l’azione di enzimi sia epatici sia renali.

La vitamina D ha diverse funzioni, tutte legate all’azione del Calcio:

  • permette l’assorbimento intestinale del Calcio,
  • provvede ad un’adeguata mineralizzazione dell’osso,
  • favorisce l’eliminazione renale del Fosforo,
  • regola l’assorbimento intestinale del Fosforo,
  • influisce sui metabolismi basali e sul sistema di termoregolazione.

Una carenza si può manifestare negli animali che non vengono sottoposti ad una adeguata irradiazione solare e che non hanno una dieta con sufficienti quantità di vitamina D o, ancora, in corso di malattie epatiche o renali che non permettono l’attivazione dei precursori.
Solitamente gli animali notturni hanno bisogni ridotti di vitamina D e comunque riescono ad assimilare quella presente nei vegetali.

Negli animali adulti una carenza di vitamina D determina una diminuzione dell’appetito, della fertilità e soprattutto osteomalacia (demineralizzazione dell’osso). Nei giovani invece la patologia più comune è il rachitismo, caratterizzato da:

  • tumefazioni a livello articolari,
  • deambulazione stentata, zoppie,
  • alterazioni dentarie
  • aumento di volume delle ossa mandibolari, possibili deformità della cassa toracica e diminuzione del volume delle ossa del bacino (che predispone a future distocie nelle femmine)
  • nei casi più gravi l’animale può morire in preda a crisi tetaniche.

Un eccesso di vitamina D, che si verifica soprattutto in seguito a somministrazione di integratori, può portare a calcificazione metastatiche (depositi di sali di calcio in tessuti in cui normalmente sono assenti) che determinano deformità e gravi problemi generali a seconda della localizzazione dei depositi.

 

Vitamine idrosolubili

 

Vitamina C o acido ascorbico

La vitamina C favorisce l’accumulo di Ferro negli organi che producono le cellule del sangue, facilita la risposta immunitaria, permette la corretta sintesi del collagene (costituente dei tessuti connettivi).
La vitamina C viene sintetizzata in tutti gli animali, tranne che nella cavia e nei primati (uomo compreso), dove è fondamentale l’integrazione alimentare.
Questa vitamina è particolarmente abbondante nei peperoni rossi e nei frutti di bosco oltre che negli agrumi.

Oggi quasi tutti i mangimi per cavie sono addizionati con vitamina C.
Bisogna però ricordare che questa vitamina è inattivata dalle alte temperature, dalla luce solare e comunque ha una “vita” piuttosto breve e quindi nei mangimi non si sa se effettivamente è presente al momento dell’utilizzo. Quindi per precauzione è bene tenere il mangime aperto il meno possibile, scegliere quelli in cui la vitamina C è presente in forma stabilizzata e in cui, oltre alla data di scadenza, è indicata anche quella di produzione (scegliere quelli prodotti più di recente).

La carenza di questa vitamina si manifesta con la formazione di placche ossee evidenti a livello articolare con conseguente dolore e difficoltà nella deambulazione e predisporre l’animale a infezioni.

 

Vitamina PP o acido nicotinico

Questa vitamina rientra nel metabolismo energetico e una sua carenza è molto rara perché abbondante in molti alimenti.

La carenza quindi è dovuta o alla presenza di sostanze “antagoniste” come la Leucina o ad alimenti poveri della vitamina o del suo precursore (triptofano) come il mais giallo.

I sintomi della carenza sono poco specifici come ad esempio una diminuzione dell’appetito, dermatiti e alterazioni nervose.

 

Vitamine del gruppo B

Le vitamine di questo gruppo si ritrovano in abbondanza nei cereali, sono prodotte dalla microflora intestinale e si ritrovano in grande quantità nei lieviti e nel latte. Le vitamine che appartengono a questo gruppo hanno varie funzioni:

  • la vit. B1 o tiamina interviene nei processi che producono energia,
  • la vit. B2 o riboflavina interviene nei processi ossidativi cellulari,
  • la B6 o piridossina serve per il ricambio amminoacidico e nella produzione di amine cerebrali (es. dopamna),
  • l’acido pantotenico interviene nei processi energetici e nella sintesi degli acidi grassi,
  • la biotina rientra nella costituzione di molti coenzimi,
  • l’acido folico o folacina interviene in reazioni enzimatiche a livello di acidi nucleici,
  • la colina è costituente di diversi sistemi enzimatici,
  • la vit. B12 o riboflavina favorisce una corretta emopoiesi.

Le carenze di queste vitamine sono molto rare (la quasi totalità viene sintetizzata dall’organismo o si ritrova abbondante nei vegetali); solitamente sono associate tra loro e quindi i sintomi sono spesso vaghi e poco caratteristici. L’unica deficienza caratteristica è quella di tiamina in cui i sintomi principali sono quelli nervosi.
Una carenza secondaria si può avere in seguito alla concomitante somministrazione di una dieta sbilanciata e di antibiotici (che andando a uccidere anche i batteri presenti nell’intestino deprimono in modo significativo le sintesi vitaminiche) o per l’ingestione si sostanze ad azione antivitaminica:

  • la tiaminasi, che diminuisce la quantità di tiamina, si ritrova nel pesce crudo: la carenza si verifica, quindi, solo negli animali strettamente carnivori (furetto, riccio africano),
  • nell’albume dell’uovo si ritrova una sostanza ad attività anti-biotina.

Se comunque si nota una diminuzione dell’accrescimento corporeo, apatia e anoressia in un’animale che abbia effettuato una terapia antibiotica o per i coccidi bisogna sempre sospettare un’eventuale carenza di vitamine del gruppo B. 


Sicuramente una carenza vitaminica nei roditori e negli animali erbivori esotici in generale non è un’evenienza frequente!
L’unico caso che si presenta con una certa facilità è la carenza di vitamina C nella cavia, comunque la somministrazione di vegetali freschi e, in questo caso, di un integratore vitaminico può agevolmente ridurre i problemi.
Per quello che invece riguarda gli animali carnivori bisogna sempre scegliere un mangime specifico (e insistere con i negozianti perché ce lo procurino) e se si deve ripiegare su quelli per cani o gatti sceglierne sempre uno di qualità, ricordando che non sempre ad un alto prezzo corrisponde un’alta qualità!
Bisogna sempre ricordare che gli integratori vitaminici devono essere utilizzati dietro consiglio di un veterinario esperto in animali esotici e solo in particolari circostanze (gravidanza, lattazione, convalescenza, etc.) …
…se una carenza vitaminica può determinare delle patologie, anche gli eccessi possono essere pericolosi e spesso subdoli e difficili da curare.

 

Massimiliano Pianelli